la PREGHIERA di SAN PANTALEONE, RITUALI MAGICI

PREGHIERA DI SANPANTALEONE

La preghiera va recitata per tre sere, la terza sera lasciate sul comodino carta e penna, a San Pantaleone,
piace fare gli scherzi quindi i numeri li da ma li nasconde, dovete cercarli in ogni angolo della vostra casa.
Preghiera per propiziare i numeri del gioco:

PREGHIERA IN DIALETTO

PREGHIERA IN ITALIANO

Per aver numeri sicuri da giocare al lotto, bisogna per tre notti pregare San Pantaleone, standosene però chiusi soli soli in camera da letto. La terza notte, si preparino sul cassettone o sul comodino carta e penna: allo scoccare delle dodici il Santo verrà in persona a dare i numeri, che poi bisognerà cercare per tutta la casa e negli angoli più nascosti, perchè lui si diverte a nasconderli. Si sappia inoltre che il Santo passerà non dalla porta ma dalla finestra, perchè è un omone grande come un secondo piano di casa e grosso in proporzione; tanto grande e grosso, anzi, che una volta una donna, dopo averlo pregato, nel vederlo morì dalla paura. Dopo, suo marito, trovò nascosto dietro la tinozza del bucato, un biglietto con tre numeri che puntualmente giocò e puntualmente uscirono il sabato successivo..

Rituale Magico

RITO NAPOLETANO PER VINCERE UN TERNO

 Il lunedì sera, la persona che vuole vincere un terno,pregherà il Signore o la Madonna, e poi reciterà cinque pater ,e cinque ave. poscia dirà:

“Oggi è luna e dimane è marte ,

a sorte mia mo se parte

vene pe’ mare, e vene pe’ terra

viene  nzuonne e non m’appaurà

tre belle nummere famme sunnà’”

La notte la persona che avrà pregato sognerà,qualcosa , e dal significato del sogno ricaverà i numeri.Nel caso in cui la persona non sognasse, ritenterà la prova il lunedì successivo, e cosi sino a quando riuscirà nell’ intento.

La raccomandazione da fare è di  interpretare bene il sogno.

IL LOTTO A NAPOLI…

Il gioco del lotto è stato sempre concepito come gioco prevalentemente napoletano, dato il numero rilevante di persone che lo frequentavano.
Sul lotto a Napoli, esiste sufficiente documentazione da ricavare che, il “gioco a Napoli” fu introdotto piuttosto tardi, nel 1682 ( in Francia si giocava dal 1539, a Venezia dal 1590 e a Genova,Torino e Milano dagli anni successivi).

Il lotto fu introdotto a Napoli dai suoi governanti per il bisogno di incrementare le entrate dell’erario e per questo prevalse sui pregiudizi sia di carattere morale che religioso, alimentati dalla Chiesa, che considerava il gioco del lotto unitamente ad altri giochi d’azzardo peccaminoso, perseguitando chi lo praticava.
Questu ultimi presero il sopravvento dopo lo spaventoso terremoto del 1688: sia perchè le cause del disastro si fecero ricadere sulle fragilità morali, tra le quali i vizi del gioco, sia percgè vennero alla luce riti stregoneschi legati al lotto. Il gioco del lotto fu abolito a Napoli, ma superato il momento di penitenza, la gente riprese a giocare alle lotterie delle altre città; fu questa la ragioneche,unitamente alle esigenze finanziarie dello Stato, indusse il vicerè Carlo Borromeo nel 1712 a ripristinare il lotto locale.
Un successvo dibattito accesosi a Roma, indusse il papa Alessandro VII a vietare il lotto per motivi religiosi e morali e a scomunicare i giocatori. Dopo qualche tempo con Clemente XII ripristinò un gioco che contribuiva a risolvere i problemi finanziari dello Stato pontificio. Questo spiega analogamente perchè Carlo III, diventato re di Napoli, decise dopo qualche esitazione di mantenere in vita il gioco. In questi anni si ebbe la gestione diretta del gioco alla Corte e l’aumento del numero delle estrazioni, che da due salirono prima a nove e poi a diciotto l’anno, e nei decenni successivi, dal 1806 si tennero due estrazioni al mese e dal 1817 la lotteria ogni sabato.
L’ultimo tentativo, subito vanificato, di abolire il lotto fu fatto nel 1860 da Giuseppe Garibaldi. Il nuovo regime anzi favorì la passione del gioco, la cui amministrazione fu affidata al Ministero delle Finanze, consentendo al giocatore di puntare su otto ruote italiane. D’altra parte sopprimere il lotto si correva il rischio di mettere sulla strada diversi impiegati e con il rischio peggiore di favorire lo sviluppo del lotto clandestino.
Non mancano critiche nel mondo intellettuale napoletano con Giustino Fortunato e Matilde Serao, i quali vedono nel gioco del loto una grande immoralità, più si è poveri e più si corre al lotto, lo stato è colpevole in quanto attraverso il gioco accumula denaro dei cittadini più poveri incrementando la miseria popolare e perchè incoraggia il vizio di un gioco che alimenta superstizione e la speranza illusoria di un miglioramento che deve essere invece realizzato col lavoro e il risparmio. La statistica porta che nei giorni che precedono l’estrazione aumentano i reati, si fanno più pegni al Monte di Pietà, avvengono le maggiori risse e cosa più grave che il popolo si mette nelle mani dell’usura.
Per giocare al lotto ci si rivolge ad alcune potenze soprannaturali che conoscono il futuro e quindi anche il futuro dei numeri, lo possono comunicare e scelgono di farlo ai loro devoti.
Se ne possono distinguere in almeno tre categorie: i santi ( S. Pantaleone, la Madonna,…), i folletti ( il Monaciello ), i morti ( le anime purganti ).
Dio quasi mai è pregato direttamente, molto spesso sono invocati la Madonna, l’angelo del cielo e alcuni santi. Da Dio deriva ogni potere e quindi anche di violare il segreto del futuro, ed è proprio questo che scoraggia il desiderio di invocarlo direttamente.
Secondo il Libro magico di San Pantaleone, si può vincere un terno scrivendo su un pezzo di carta di forma rettangolare la seguente formula, nella quale si inseriranno di volta in volta i numeri:” In nome della Santisima Trinità-Padre,Figliolo e Spirito Santo-Sogno benefico su questi-numeri…-Angelo del cielo,aiutatemi”; andando a letto si metterà la carta sotto il cuscino: durante il sonno si avrà una visione, dalla quali si capirà se i numeri usciranno o meno.
Un altro rito per vincere un terno è: il lunedì sera si pregherà il Signore o la Madonna e poi si reciterà cinque Pater e cinque Ave, poi si dirà:” Oggi è luna e dimane è marte, A sorte mia mo se parte,Vene pe mare, e vene pe terra,Viene ‘nzuonne sorta mia bella, Viene ‘nzuonne e non m’appaurà, Tre belli nummere famme sunnà”. La notte la persona che avrà pregato sognerà qualcosa e dal significato del sogno ricaverà i numeri.
La Modonna è stata sempre invocata dai giocatori del lotto, soprattutto la Madonna di Piedigrotta, con lascensione di lumi, la Madonna del Carmine, indicata come la Mamma nera, dava ogni anno i numeri per il tramite di un monaco dell’annesso convento, e tutta la città li giocava.
Anche San Gennaro, il santo più invocato a Napoli soccorre i giocatori delo lotto.
A Napoli il santo protettore del lotto è S. Pantaleone, giovane medico martirizzato con la decapitazzione intorno al 305 sotto l’imperatore Massimiliano, legato al culto del sangue e venerato in una chiesa di Ravello e in un’altra di Roma e in passato anche in una chiesa di Napoli, il suo legame con il gioco del lotto è in relazione alla sua professione di medico e con la sua funzione di santo taumaturgo, dal momento che nelle credenze tradizionali il medico aveva un rapporto coi morti e la medicina si riteneva avesse forti legami con l’astrologia, inoltre con la sua condizione di martire decapitato lo si assimilava ai morti di morte violenta.
E’ opinione diffusa che i morti conoscano il futuro e possano comunicarlo atrtraverso i sogni o altri segni, ma pare che questa facoltà si riconosca in modo particolare ad alcune categorie di morti, i giustiziati, specialmente se decapitati, che abbiano però lasciato il mondo pentiti, i morti di morte violenta più in generale e le anime del Purgatorio, in virtù della loro condizione di anime sospese tra l’aldilà e l’aldiquà, che rende più facile la comunicazione tra i vive e i morti.
Il folletto che da i numeri in area napoletana è il Monaciello, di cui Matilde Serao ci ha raccontato il mito. catarinella, figlia di mercanti e Stefano, giovane aristocratico, si amano, contrastati dalle famiglie. Durante un incontro amoroso Stefano è ucciso e la donna impazzita dal dolore è ricoverata in convento, dove partorisce. Il bambino rimane col passare degli anni un essere minuto e la madre per farlo crescere si vota alla Madonna e veste la sua creatura da piccolo monaco, bianco e nero. Il bambino rimane tuttavia un nanetto con la testa enorme, il volto terreo e gli occhi grandi, la gente lo chiama “lu munaciellu”, e si convinxìce sempre più che abbia poteri soprannaturali. Poi la madre scompare e qualche tempo dopo anch’egli svanisce nel nulla, portato via dal diavolo secondo alcuni, per altri ucciso dai parenti del padre, come dimostrerebbero i resti di un bambino mostruoso trovati in una cloaca. ma tutti sono convinti che egli si aggiri ancora nel quartiere e faccia la sua apparizzione nelle case, diventanto spirito capace di fare il bene e il male, di vendicarsi e di premiare. per questo è fatto oggetto di culto, gli si dedicano novene e scongiuri, e in particolare il disperato giocatore di lotto gli fa scongiuro tre volte, per averne i numeri sicuri.
Anche i luoghi dove si aggirerebbe sono quelli popolarissimi, i vicoli di S.Agostino della Zecca, di Forcella e dei Mercanti, ma egli tornerebbe con frequenza anche a Posillipo il luogo del suo amore sfortunato. Come le altre potenze che danno i numeri anch’egli pretende il silenzio da coloro che fa vincere e arricchisce, e sa essere vendicativo e manesco con chi trasgredisce questa regola.
Gli assistiti, sono coloroche comunicano con gli spiriti, ed alla loro assistenza deve la facoltà di conoscere in anticipo i numeri vincenti, non solo quelli della prossima estrazione, ma anche quelli di un mese, di un anno e addirittura di un secolo, che dona a suo piacimento. Fino a qualche tempo addietro si credeva che gli assistiti napoletani fossero settantadue , il numero della meraviglia, che ricorre con frequenza nei loro enigmi.
Altri intermediari di rilievo sono i monaci, soprattutto quelli caratterizzati da note di diversità o segnati nel fisico o nella vita, e gli eremiti.
La Pacchiana, che dava i numeri ai giocatori del lotto, è un personaggio più mitico che reale. Si diceva fosse una contadina di Pozzuoli, che di notte andava ad ispirarsi nella grotta della Sibilla cumana e ,usciva da lì, volgeva ai raggi della luna uno specchio, in cui vedeva dei numeri scritti con caratteri di sangue.
Intermediari sono anche i “femminelli”, non essendo nè uomini e nè donne, sono figure per eccellenza della diversità, e compaiono non a caso tra le anime del Purgatorio. Femminelli napoletani danno anche i numeri della tombola, anch’essi basati sulla Smorfia. Fino a qualche tempo fa venivano attribuite le caratteristiche degli intermediari anche ai rivenditori ambulanti della Smorfia: erano i sapienti che conoscevano il libro e la gente si rivolgeva ad essi per farsi spiegare i sogni, solitamente avevano un santo con sè, che diceva loro i numeri.
Oggi queste figure di specialisti perdono sempre più terreno, i giocatori però continuano a credere nelle persone segnate da menomazioni fisiche come i gobbetti, perchè secondo un modo di pensare costoro sarebbero le vittime e gli innocenti della vita, sono in continuo contatto con Dio e Dio avrebbe in loro la fiducia e darebbe loro il potere di predire i numeri e di aiutare coloro che corrono gravi pericoli di miseria.

la PREGHIERA di SAN PANTALEONE, RITUALI MAGICIultima modifica: 2012-02-13T18:34:55+01:00da io-ei90numeri
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